Politica
(Bruxelles) “L’Europa ha bisogno di una vibrante democrazia locale, di politici che rispondano alle preoccupazioni dei cittadini e si battono per i principi fondamentali della democrazia europea. Nel creare il ‘patto per città libere’, credo che i sindaci di Varsavia, Budapest, Praga e Bratislava agiscano per i loro elettori, i loro Paesi e i valori europei”. Così il presidente del Comitato delle regioni, Karl-Heinz Lambertz, commenta al Sir la firma avvenuta lunedì a Budapest del “Patto delle città libere” siglato dai sindaci delle capitali di Polonia, Slovacchia, Repubblica ceca e Ungheria. “I punti deboli dello stato di diritto hanno sollevato la possibilità che l’Ue riduca i fondi per questi Paesi”, dice ancora Lambertz, a commento del fatto che il patto prevede che i primi cittadini si impegnino affinché le città possano avere accesso diretto ai fondi Ue. “Comprensibilmente e giustamente, Budapest, Varsavia, Bratislava e Praga non vogliono perdere opportunità di investimento a causa di decisioni al di fuori del loro controllo”.
A sostegno del Patto, Lambertz ritiene che “le città e le regioni non dovrebbero pagare il prezzo per le azioni dei governi nazionali” e che quindi l’Ue debba “trovare una soluzione che rafforzi lo stato di diritto e coloro che lo sostengono: il finanziamento diretto per regioni e città, come suggerito dai sindaci, è una possibilità”. E, conclude il presidente del Comitato delle regioni, ciò avrà “un profondo impatto non solo sulla responsabilità democratica, ma anche sull’economia locale, poiché l’Ue è il principale fornitore di finanziamenti per lo sviluppo”.