Consumi
Nel corso delle feste di fine anno occorre fare più attenzione del solito ai falsi prodotti agroalimentari italiani. L’avvertimento arriva dalla Coldiretti nel corso dell’Assemblea nazionale di Roma. L’organizzazione agricola spiega che “durante le feste quasi sei italiani su dieci (63%) colgono l’occasione per mangiare fuori casa soprattutto alla ricerca dei piatti tipici della tradizione locale, nella propria città o in vacanza in Italia e all’estero”. È in questo periodo, però, che si accentua il “rischio tarocco” che riguarda, spiegano i coltivatori, “soprattutto l’estero ma anche le località nazionali più turistiche dove è bene tenersi alla larga dai ristoranti che offrono ricette stravolte come la cotoletta alla milanese preparata con carne di pollo o maiale, fritta nell’olio di semi al posto della carne di vitello fritta nel burro, e fuggire rapidamente di fronte ad una locanda che offre spaghetti alla carbonara con prosciutto cotto al posto del guanciale e formaggio grattugiato al posto del pecorino romano”. Coldiretti parla di un “pericolo che riguarda l’Italia ma soprattutto l’estero: proprio nei ristoranti italiani sono serviti ingredienti Made in Italy taroccati in più di due piatti su tre”.
“La mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy offre terreno fertile alla proliferazione di prodotti alimentari taroccati all’estero che valgono 100 miliardi di euro e causano un danno economico e di immagine alle esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori originali”, sottolinea il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.
“Proprio per identificare i veri ristoranti italiani e proteggerli dai fake e dall’utilizzo di prodotti tricolori tarocchi – dice ancora Coldiretti – arriva la prima carta d’identità ideata da Coldiretti e Asacert, azienda di certificazione e ispezione con esperienza pluriennale e accreditamenti internazionali. Grazie a un apposito protocollo basato sulla rispondenza dei fornitori, dei menù e della carta dei vini, sarà infatti possibile identificare i ristoranti che sono davvero italiani”.