Incontro
La Commissione esecutiva della Conferenza episcopale argentina (Cea) ha fatto visita ieri, nella sede del Governo, al presidente della Repubblica, Alberto Fernández, a circa una settimana dal suo insediamento. Si è parlato, tra l’altro, di politiche per combattere la povertà, di custodia del creato e del protocollo sulla depenalizzazione dell’aborto, subito firmato dal Governo.
Della delegazione facevano parte mons. Oscar Ojea, vescovo di San Isidro e presidente della Conferenza episcopale argentina, il card. Mario Poli, arcivescovo di Buenos Aires, primate d’Argentina e primo vicepresidente della Cea, mons. Marcelo Colombo, arcivescovo di Mendoza e secondo vicepresidente, mons. Carlos Malfa, vescovo di Chascomús e segretario generale. All’incontro hanno partecipato Gustavo Beliz, segretario agli Affari strategici della Presidenza della Repubblica, Felipe Sola, ministro degli Affari esteri e del Culto, e Guillermo Olivieri, segretario per il Culto.
I vescovi, riferisce una nota della Cea, “hanno messo in evidenza, di fronte al presidente, la presenza di leader dell’intero arco politico argentino alla Messa per la Patria nella basilica di Lujan e il gesto di aver partecipato insieme alla stessa preghiera”. Hanno, inoltre, espresso il loro accordo con le espressioni di Fernández nel suo discorso d’insediamento in cui il presidente pone come suo punto di riferimento l’enciclica di Papa Francesco, Laudato si’. La Cea fa notare che essa “ci offre un insegnamento sulla cura della casa comune, nonché sulla custodia della vita in tutto il suo sviluppo, dal concepimento alla morte naturale”.
I vescovi “hanno anche espresso le urgenti esigenze sociali che il Paese presenta, in particolare la grave situazione alimentare, la crescente domanda di droghe da parte dei giovani e la grave situazione delle carceri. Allo stesso modo, hanno riaffermato la loro posizione di servire il più fragile del tessuto sociale come una priorità”.
Infine, sono state espresse “sorpresa e allo stesso tempo disagio e preoccupazione per il protocollo presentato dal ministero della Salute, che in pratica autorizza l’aborto libero”. I vescovi hanno detto al presidente che la Chiesa ha sempre difeso e difenderà tutta la vita dal concepimento in modo deciso e chiaro”.