Iniziativa

Messico: meno armi nella capitale grazie a un progetto che vede coinvolta anche l’arcidiocesi. Card. Retes, “creare ambienti favorevoli alla pace”

“Di per sé, è significativo e importante aver distrutto tutte quelle armi, che avrebbero potuto fare molti danni; ma si prenda coscienza che abbiamo bisogno di pace e dobbiamo collaborare tra noi perché ci siano ambienti favorevoli alla pace nella nostra società”. Lo ha detto ieri il card. Carlos Aguiar Retes, arcivescovo di Città del Messico, nel corso di una conferenza stampa durante la quale è stato tracciato un bilancio del programma “Sì al disarmo, sì alla pace”, un progetto congiunto del governo della Città del Messico e del ministero della Difesa, che gode del sostegno dell’arcidiocesi, oltre che di altre istituzioni. Il progetto consiste nel riscatto di armi da fuoco, che vengono consegnate dai cittadini in cambio di una cifra in contanti. Nel 2019 sono state riscattate 4.741 armi corte e lunghe, oltre a 928mila cartucce utili di vari calibri.
La collaborazione dell’arcidiocesi nel programma è stata fondamentale, perché i moduli per ricevere le armi sono stati installati nei locali di 53 parrocchie. “L’ambiente che si genera attorno a una chiesa porta la pace nel cuore delle persone, la fiducia necessaria per compiere quest’atto che potrebbe intimidire molti. La gente viene con fiducia in parrocchia per consegnare le armi. Come Chiesa, siamo molto soddisfatti e molto felici per il successo di questo programma e anche per la nostra partecipazione”, ha aggiunto il card. Retes.
Dal canto suo la governatrice di Città del Messico, Claudia Sheinbaum, ha messo in evidenza che questo non sarà l’unico progetto portato avanti dall’Amministrazione in collaborazione con la Chiesa. Infatti, è in gestazione un nuovo progetto, intitolato “Stop al fuoco, per una cultura della non violenza”, che avrà come principale obiettivo quello di abbassare gli indici di insicurezza e violenza nella capitale.