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Diocesi: card. Bassetti (Perugia) a comunità cattolica romena di rito greco bizantino, “la Chiesa cattolica è la vostra madre”

“Vorrei aiutarvi come Chiesa a farvi sentire pienamente inseriti nella nostra comunità e soprattutto nella Chiesa cattolica che è la vostra madre. Vivete con intensità l’Avvento andando incontro al Signore con fede, speranza, gioia e con tanto amore”. Lo ha ricordato ieri l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il card. Gualtiero Bassetti, alla comunità cattolica romena di rito greco bizantino, che si ritrova settimanalmente nella chiesa della Valle, situata tra i centri abitati di Ferro di Cavallo e Olmo del capoluogo umbro, messa a sua disposizione dall’arcidiocesi perugino-pievese nell’autunno 2018. Triplice il motivo della vita: l’inizio dell’Avvento, la Festa nazionale della Romania e il primo anniversario della costituzione della comunità cattolica di rito greco bizantino dell’Umbria. Ad accoglierlo il parroco padre Lucian Gheoge Cordis e il decano di Toscana e Umbria, padre Valer Sician, parroco della comunità greca romena di Firenze.
Bassetti ha salutato i numerosi presenti soffermandosi sui “tantissimi riti nella nostra Chiesa, che sono un segno della sua ricchezza nel rispetto delle sue tradizioni e delle sue diversità. Il ‘denominatore’ – ha evidenziato – è unico: noi siamo della Chiesa cattolica e sentiamo tutti la gioia di appartenere a questa Chiesa nell’obbedienza e nella comunione con il Santo Padre Francesco. La diversità dei riti liturgici con cui noi tutti esprimiamo la nostra lode a Dio viene la Lui ricambiata con il suo dono della salvezza. Dice il Papa: ‘La Chiesa non è un cristallo con una sola facciata; la Chiesa è un poliedro che comunica e trasmette la Luce e il messaggio di salvezza attraverso tante sfaccettature che sono delle ricchezze’”.
“L’Avvento – ha proseguito – ci esorta a riflettere sul mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio e questo diventa motivo di speranza anche se abbiamo tanti motivi di preoccupazione che ci accomunano. Basti pensare a chi non ha lavoro, ha chi ha problemi di salute, a chi è lontano dal Paese d’origine, come voi, e anche questa è una sofferenza provata dagli stessi italiani migranti nel mondo, perché l’immigrazione è un fenomeno umano che riguarda tutti i popoli”. Il cardinale ha poi annunciato che “vi donerò l’iconostasi, perché voglio che la liturgia la compiate nel rispetto di tutte quelle che sono le norme liturgiche del vostro rito. Questo dono è anche un segno della vicinanza e dell’affetto della Chiesa perugino-pievese che vi è madre come la vostra Chiesa di Romania”.