Festività
Un lavoro che ha visto coinvolti, per oltre un anno e mezzo, detenuti di diverse culture, estrazioni e religioni. È il presepe realizzato nel Giardino degli incontri della casa circondariale di Firenze, dove resterà esposto in maniera permanente. L’inaugurazione è prevista per il 23 dicembre, alle 11, quando l’arcivescovo, il card. Giuseppe Betori, in occasione della messa in vista del Natale, lo benedirà. L’iniziativa è nata dall’incontro tra la direzione del carcere di Sollicciano e i soci di Firenze dell’Associazione italiana amici del presepio (Aiap), Massimo Pucci e Giuseppe Mazza. Da lì si decise di dare vita al progetto della costruzione di un presepe all’interno del Giardino del carcere, uno spazio aperto e dall’architettura molto particolare, nato dal disegno dell’architetto Michelucci uno dei principali esponenti dell’architettura italiana del novecento, nel quale i detenuti possono incontrare i loro familiari all’interno di un’area verde senza barriere. Sotto la guida costante di Massimo Pucci e Giuseppe Mazza, i detenuti si sono cimentati per la prima volta con fogli di polistirene, colori acrilici e colla a caldo e hanno appreso, e nello stesso tempo messo in pratica, le principali tecniche costruttive. L’ambientazione è quella di uno scenario popolare del ‘400 nel quale i particolari architettonici delle facciate dei vari edifici sono completati dalla cura degli interni delle abitazioni. A fare da sfondo all’ambientazione, un cielo azzurro e una catena montuosa dalla quale le fasi del giorno e della notte si alternano per dare dinamicità all’allestimento. Non manca la vegetazione e una fontana centrale, con acqua vera.