Vita pastorale
“Il credente è chiamato a essere lievito e testimone nella massa buona dell’impasto. Per il Censis hanno ancora chance i politici che pensano al futuro e investono sui giovani, invece di parlare a colpi di slogan. Ma tutto questo va reso progetto politico”. Lo scrive padre Francesco Occhetta, gesuita e membro del collegio degli scrittori de La Civiltà Cattolica, nella “nota politica” pubblicata sul numero di gennaio del mensile “Vita Pastorale”, anticipato al Sir. Commentando il recente Rapporto del Censis, secondo cui “la società italiana è piena di paure per il futuro e di sfiducia verso i vicini, mentre crescono le pulsioni antidemocratiche e l’attesa messianica dell’uomo forte che tutto risolve”, il gesuita spiega che “i valori e i sogni, i beni comuni e la cooperazione nascono dalla costruzione di legami di fiducia non dalla competizione del tutti contro tutti”. Quello descritto è “un Paese che continua ad avere radici solide e, ciononostante, i suoi rami non stanno producendo frutti di futuro”. “Si preferisce ascoltare il cuoco per sopravvivere al quotidiano – sottolinea p. Occhetta citando Kierkegaard -, invece di sforzarsi insieme a ritrovare la rotta che la figura del capitano rappresenta. E questa dinamica sociale genera un’insicurezza diffusa”. Tra le conseguenze più gravi della crisi in corso, indicate dallo scrittore de La Civiltà Cattolica, c’è l’erosione della classe media, un lavoratore su 5 ha un impiego a metà tempo, quasi 3 milioni di lavoratori guadagnano meno di 9 euro l’ora”.