Onorificenze
“Per la totale dedizione con cui da anni è impegnata nella prevenzione, sensibilizzazione e contrasto alla tratta degli esseri umani”. Questa la motivazione per il conferimento dell’onorificenza a suor Gabriella Bottani, 55 anni, coordinatrice della rete mondiale “Talitha Kum”, che da oggi per volere del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è Ufficiale dell’0rdine al Merito della Repubblica italiana. Quella assegnata a suor Gabriella è una delle 32 onorificenze conferite dal Capo dello Stato a cittadine e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nel soccorso, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità, per le attività in favore della coesione sociale, dell’integrazione, della ricerca e della tutela dell’ambiente. “Ricevo con gratitudine la notizia del riconoscimento datomi dal Presidente della Repubblica Italiana per il lavoro che ho svolto per costruire reti di solidarietà e reti di bene per contrastare la tratta e per sensibilizzare su questo tema che provoca tanto dolore”, commenta la religiosa, che dedica questo ricomoscimento “alle tante persone religiose e non, cattoliche e di altre fedi, che dedicano la loro quotidianità a costruire un mondo migliore”. “Nel 2007, quando ho cominciato a lavorare in modo più sistematico in Brasile contro la tratta, mi sono resa conto che erano due le cose su cui dovevamo impegnarci”, racconta suor Gabriella: “La prima è promuovere azioni concrete sul territorio per la prevenzione, l’accoglienza e l’assistenza ai sopravvissuti, alle comunità e alle famiglie che hanno sofferto la violenza della tratta. E la seconda è tessere reti di solidarietà e di fiducia per contrastare chi, come i trafficanti, distruggono i legami significativa per la persona. Tutto questo è per me Talitha Kum, un progetto nato dentro la vita religiosa e a partire dalla vita religiosa ma in collaborazione con il mondo laicale e con altre fedi”.“Questo riconoscimento fa onore a tutti gli sforzi che facciamo per superare le divisioni, i ghetti e le scatole chiuse; è un invito a unire le forze che mettono al centro la dignità della persona e la vita”, conclude la religiosa.