Festività
La simbologia della luce natalizia è il tema al centro del numero di dicembre della rivista “Rogate ergo”. “Scoprire la luce interiore è, però, impresa ardua per l’uomo d’oggi abituato ad esaminare ogni cosa dall’esterno. La sua incapacità a scandagliare le profondità dello spirito si riflette nelle sue opere”, scrive nell’editoriale l’iconografo e mosaicista Marco Ivan Rupnik. Dello stesso parere la saggista Neria De Giovanni, che indica testi sul Natale di scrittori anche non credenti, come un articolo di Gabriele D’Annunzio sul Corriere della Sera del Natale 1916, e una novella a Gesù bambino di Luigi Pirandello nella quale il grande drammaturgo unisce il ricordo della propria infanzia siciliana alla tradizione cattolica. Lo scrittore che più coglie la luce vera del Natale è il frate servita Davide Maria Turoldo, che in una poesia tenta di spiegarla dando voce ai pastori che sostano stupiti davanti alla grotta. Un modo per carpire la luce vera del Natale viene indicato da “Rogate ergo” nel servizio reso da consacrati e laici, che con la loro testimonianza riescono a contrastare il malessere sociale e psicologico dei giovani. Lo dimostrano le esperienze di don Domenico Ricca, cappellano del carcere minorile di Torino, quella delle Terziarie francescane elisabettiane di Padova che accolgono i malati di Aids, e quella degli sposi Marzia e Alessandro, la cui vita è cambiata quando si sono aperti all’affido. Infine, il racconto dell’esperienza condotta da oltre 30 anni da Chiara Amirante tra giovani caduti nella droga, nella prostituzione, nell’abbandono.