Iniziativa
“Il nostro obiettivo è costruire una rete di cittadini e associazioni che lavorino insieme per un percorso condiviso, in particolare nell’ambito della comunicazione. Vorremmo raccontare quanto avviene in Africa e, allo stesso tempo, spiegare quello che succede in Italia, in particolare riguardo alle situazioni di vita dei migranti e della leggi che impongono pesanti ripercussioni. Ciac ci ha fatto sentire subito a casa e questo è il posto e il momento giusto per lavorare insieme”. Lo ha detto padre Filippo Ganapini, direttore della rivista Nigrizia, mensile dei missionari Comboniani, presentando l’apertura della nuova sede negli spazi del Centro immigrazione asilo e cooperazione internazionale (Ciac) onlus di Parma, in via Cavestro.
“Abbiamo sempre sentito Nigrizia al nostro fianco nel lavoro quotidiano e nelle nostre battaglie, oggi siamo qui per cominciare un nuovo percorso condiviso che sia capace di far emergere una società civile che lotta per i diritti umani”, ha spiegato Emilio Rossi, presidente di Ciac.
Lo scopo delle due realtà che si occupano di immigrazione è di “provare a costruire una nuova comunicazione per dare voce a chi non viene ascoltato parlando di quanto accade nei Paesi di provenienza ma anche lavorando sugli impatti che leggi ingiuste, come i decreti sicurezza”. Tra i primi progetti, momenti di formazione da proporre anche alla città.
Presente all’incontro anche padre Eliseo Tacchella, comboniano, presidente della Fondazione Nigrizia.