Messaggio
Una preghiera per la giustizia, per la presenza cristiana in Medio Oriente, per la pace e la riconciliazione in tutte le nazioni del mondo: a elevarla sono i patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme nel loro messaggio natalizio. Nel testo, firmato tra gli altri dal patriarca greco-ortodosso, Teofilo III, dal custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, e da mons. Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, i leader religiosi ricordano che “il mondo in cui viviamo incontra il peccato in forme diverse che influenzano la nostra umanità in relazione a Dio e al resto della creazione. Guerra, ingiustizia, oppressione, distruzione e consumo eccessivo sono alcune forme di peccato e di male che schiavizzano la nostra umanità. La celebrazione della nascita di Cristo è un costante richiamo alla redenzione che Dio ci ha concesso trasformando tutte le forme di male e di peccato in pienezza di vita”. “Gesù – si legge nel testo – ha sperimentato la nostra umanità per poterci trasformare a sua somiglianza. Gesù stesso sperimentò il non avere un tetto, essendo un rifugiato. Ha anche affrontato minacce e, infine, la morte. Tuttavia, il messaggio celeste di pace, gioia e amore era più forte di qualsiasi altra voce. La nascita di Gesù ha portato speranza e vita al popolo. Il nome di Gesù offre la salvezza e novità di vita”.