Incontro con i giornalisti

Povertà: card. Bagnasco (Genova), “nel mondo si allarga la forbice tra pochi ricchi e chi stenta a tirare avanti”

“Nel mondo intero si registra un allargamento della forbice tra un numero sempre più ristretto di persone che accumula risorse e ricchezze, da una parte, e dall’altra un numero sempre più grande di coloro che stentano, che fanno fatica a tirare avanti e con questa forbice sta crescendo”. Lo ha detto il card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, in occasione degli auguri di Natale alla città ed alla diocesi di Genova. A Genova, poi, “ci sono segnali positivi” ma “dall’altra parte ci sono delle preoccupazioni serie per la disoccupazione” e che, se è vero che molti lavori sono precari, “anche se è meglio di niente”, “con il precariato non si riesce a fare un progetto di vita e questo è molto grave”. Per risolvere il problema della disoccupazione, a suo avviso, “bisogna fare incrociare maggiormente le domande con le offerte di lavoro in modo che i corsi di formazione professionale siano sempre più mirati a seconda delle reali necessità lavorative” in quanto “ci sono ambiti di lavoro sovraffollati e dei campi di lavoro e dove invece non si trovano le persone”. Inoltre, a proposito di difficoltà lavorative e di persone che lavorano senza stabilità economica, il card. Bagnasco ha rivolto un pensiero al mondo dell’informazione e alla situazione di molti giornalisti e operatori della comunicazione che lavorano in condizioni precarie. “Bisogna – ha dichiarato ai giornalisti genovesi – che le autorità competenti, a tutti i livelli, facciano di tutto perché questo settore non venga defraudato, né tanto meno, cancellato o impedito di fare un servizio che è assolutamente essenziale per l’informazione dei cittadini”. L’informazione, ha quindi aggiunto, “è un diritto fondamentale per un popolo e richiede degli strumenti e degli operatori adeguati nel numero è nella qualità” e per questo “rinnovo questo appello, questa convinzione, perché – a tutti i livelli – vi possa essere il sostegno necessario a cui la stampa deve corrispondere sempre più con intelligenza e onestà”.