Natale 2019
L’annuncio del Natale “ci invita a superare o ad affrontare comunque qualsiasi situazione di difficoltà e sfiducia, con la certezza che possiamo contare sulla presenza amorevole e forte del figlio di Dio che si è fatto uno di noi per aiutarci e salvarci”. Così mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, ha iniziato l’omelia della messa di Natale celebrata davanti alla ex Embraco di Riva di Chieri (Torino), adesso Ventures. Una messa dedicata ai lavoratori, in particolare a chi sta rischiando di perdere il lavoro.
“Oggi – ha continuato mons. Nosiglia -, viviamo in un mondo in ansia, dove predominano la paura, il timore di ciò che potrebbe accadere, l’insicurezza del domani per tanti giovani e famiglie con il problema del lavoro come sono molti di voi, della casa e della povertà”.
“Il dono del Natale è un bambino – ha sottolineato l’arcivescovo -, una persona dunque e non un insieme di cose, anche preziose, e di regali spesso inutili. È la persona, ogni persona che ci vive accanto il dono più bello e più grande; e noi lo possiamo essere per lui o per lei”. Il presule ha quindi ricordato la “centralità della persona, rispetto ad ogni altro valore, pure importante come l’investimento finanziario ed economico”, che “richiama in primo piano l’attuale situazione relativa al tema del lavoro nella nostra regione”.
L’arcivescovo ha quindi sottolineato come si dimentichi spesso che “il capitale più prezioso di un’impresa, da salvaguardare e accrescere, è ogni persona che lavora, che trova nel lavoro la propria dignità. Il profitto e il proprio tornaconto, i guadagni finanziari e ogni altro risultato vanno commisurati a partire da chi lavora, che non può essere considerato una merce da spostare da un territorio all’altro, per ragioni spesso di ordine speculativo. Il lavoro comunque non è solo un diritto primario di ogni persona, ma è anche il primo dovere di uno Stato e dunque di un governo e di ogni altra istituzione che voglia rispondere al suo vero fine di servire il bene comune”. Mons. Nosiglia ha confermato che “da parte della Chiesa di Torino ci sarà sempre il massimo di disponibilità e coinvolgimento in ogni grave e difficile situazione che coinvolga le persone e imprese del suo territorio”.
Nel corso dell’omelia è stata richiamata anche l’attenzione alla responsabilità degli “operatori economici” che devono, “con spirito di solidarietà e di coraggio”, “cogliere l’importanza del nesso inscindibile che esiste tra scelte e indirizzi economici e il rispetto e la promozione integrale dell’uomo”.