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Natale: mons. Crociata (Latina), “il Verbo fatto bambino ci insegna l’amore disinteressato e la fiducia incondizionata”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“La celebrazione del Natale ci fa crescere nella comprensione, nell’esperienza e nella cura dell’infanzia”: lo scrive il vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, mons. Mariano Crociata, nella lettera che ha indirizzato ai fedeli in occasione del Natale e che porta il titolo “L’infante e (è) la Parola”. Il presule snoda il suo messaggio intorno alla dimensione dell’infanzia di Gesù, che è al centro anche della lettera pastorale per il 2019-2020 e del primo anno del progetto diocesano 0-18. “Ci piacerebbe squarciare il velo di silenzio e di mistero che circonda i primi mesi e i primi anni di Gesù, ma essi rimangono storicamente irraggiungibili – riflette mons. Crociata –. Vorremmo capire come la cura materna e premurosa di Maria abbia trasmesso a Gesù quella straordinaria sensibilità finemente religiosa che ha alimentato da subito la sua coscienza di un rapporto speciale con Dio”. Di fronte al paradosso dell’infanzia di Gesù, che pur essendo il Verbo deve imparare a parlare, al cristiano viene chiesto “di amarlo con la delicatezza, la premura e la dedizione che chiede un piccolo”, di essere “aperti incondizionatamente all’amore del Padre e ad esso affidati con un abbandono illimitato”, di “credere e amare senza trincerarci dietro parole inutili”. Il vescovo conclude: “Come comunità ecclesiale, abbiamo bisogno di imparare ciò che insegna l’infanzia di Gesù, in particolare l’ascolto attraverso la parola e attraverso la totalità della sua persona”.