Preghiera-messaggio
“Donaci, Signore, l’umiltà di cercarti, abbandonando la nostra presunzione, il nostro orgoglio, che ci rende egoisti e nemici, soli e pieni di paure”. Per mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, gli auguri natalizi prendono forma di preghiera. “È di nuovo Natale – esordisce il presule -. Ci hai chiamati intorno a te, Gesù, che vieni in mezzo a noi non come un ricco, non come un dominatore o un padrone. Ti ritroviamo come un bambino: avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia. Ti accudiscono una donna giovane, Maria, tua madre, Giuseppe suo sposo, che l’ha accolta per non disonorarla, e dei poveri pastori, nel freddo della notte”. “Arriveranno – prosegue la preghiera – anche dei magi, saggi dall’Oriente, cercatori di luce. Videro la stella, la seguirono, ti trovarono, e, adorandoti, ti offrirono doni preziosi; poi cambiarono strada e cambiarono vita”. “Fa che seguiamo anche noi la tua stella – chiede Spreafico al Signore -, la tua Parola, che è luce, perché ci renda tuo popolo, custodi del Creato in cui siamo, amici tuoi e di tutti, soprattutto dei poveri e dei sofferenti, perché, come nella mangiatoia, incontrando loro incontriamo te e diventiamo donne e uomini liberi e felici”.