Omelia
“Accogliere il dono”. Così il Papa, nell’omelia della messa della notte di Natale, ha sintetizzato il messaggio del tempo liturgico che stiamo vivendo. “Prima di andare in cerca di Dio, lasciamoci cercare da Lui”, l’invito: “Non partiamo dalle nostre capacità, ma dalla sua grazia, perché è Lui, Gesù, il Salvatore. Posiamo lo sguardo sul Bambino e lasciamoci avvolgere dalla sua tenerezza”. “Non avremo più scuse per non lasciarci amare da Lui”, ha assicurato Francesco: “quello che nella vita va storto, quello che nella Chiesa non funziona, quello che nel mondo non va non sarà più una giustificazione. Passerà in secondo piano, perché di fronte all’amore folle di Gesù, a un amore tutto mitezza e vicinanza, non ci sono scuse”. La questione a Natale è: “Mi lascio amare da Dio? Mi abbandono al suo amore che viene a salvarmi?”. “Un dono così grande merita tanta gratitudine”, ha spiegato il Papa: “Accogliere la grazia è saper ringraziare. Ma le nostre vite trascorrono spesso lontane dalla gratitudine. Oggi è il giorno giusto per avvicinarci al tabernacolo, al presepe, alla mangiatoia, per dire grazie. Accogliamo il dono che è Gesù, per poi diventare dono come Gesù”.