Vacanze
È in crescita il numero di italiani che ha scelto di trascorrere le feste di fine anno fuori casa. Stando ad una stima dl Coldiretti, sarebbero infatti quasi sei milioni le persone che hanno scelto di partire per trascorrere il Capodanno fuori casa: il 20% in più rispetto al 2018. Intanto però, dopo alcuni giorni miti, sulla Penisola sta per arrivare un’ondata di gelo che potrebbe creare molti problemi alle piante.
L’organizzazione agricola spiega in una nota che l’81% di chi sceglie di andare via da casa resta comunque in Italia. Sempre secondo l’indagine Coldiretti, la somma stanziata sarebbe pari a 434 euro per persona con un aumento del 7% rispetto allo scorso anno.
“Sul podio delle destinazioni nelle vacanze di fine anno – viene sottolineato – salgono le città e le località d’arte con il 48% seguite dalla montagna con il 38%, mentre il resto si divide tra terme, mare e campagna. Il 67% ha scelto di alloggiare in case proprie, di parenti e amici o in affitto mentre il 24% preferisce l’albergo, ma tengono le formule alternative come bed and breakfast e agriturismi”. L’organizzazione dei coltivatori diretti, a proposito degli agriturismi, spiega poi che le oltre 23mila aziende agricole che offrono ospitalità hanno “qualificato notevolmente la propria tradizionale offerta di alloggio e ristorazione con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking o attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici, ma anche corsi di cucina e wellness”.
I giorni che arriveranno, tuttavia, potrebbero essere molto freddi. “Dopo il Natale bollente con temperature del tutto anomale – dicono infatti ancora i coltivatori diretti -, a preoccupare adesso è l’arrivo del gelo”. Un abbassamento delle temperature che potrebbe creare molti problemi alle piante fiorite fuori stagione, con effetti disastrosi sulla raccolta dei frutti primaverile ed estiva. L’allerta meteo previsto parla di un “vortice polare alla fine di un 2019 che si classifica in Italia come il quarto anno più caldo dal 1800, facendo registrare una temperatura media nei primi undici mesi superiore di 0,88 gradi la media storica sulla base degli ultimi dati di Isac Cnr che rileva le temperature da oltre 200 anni”.
La bolla di calore che sta passando – continua la Coldiretti – risulta dannosa per le piante che, “ingannate” dalle temperature miti, hanno ripreso vita e rischiano ora di essere bruciate dalle gelate causate dal brusco abbassamento della temperatura.
Il moltiplicarsi di eventi estremi provoca pesanti danni all’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni – conclude la Coldiretti – ha subito danni per 14 miliardi di euro a causa delle bizzarrie del tempo.