Meditazione
“Nella notte di Natale, il quadrante della storia ricomincia daccapo. Contemplando il mistero dell’incarnazione di nostro Signore Gesù Cristo, fra le suggestive rappresentazioni presepiali e negli scorci ispirativi della scena della Natività, siamo costretti a una salutare e momentanea battuta d’arresto nell’ansimante corsa contro il tempo”. Lo sottolinea mons. Antonio De Luca, vescovo di Teggiano-Policastro, nella sua meditazione per Natale. “Tra l’essere affaccendati e insoddisfatti, comincia a diffondersi anche una sete di pace ed una nostalgia di bellezza che nella notte di Natale diventa luce che dirada le tenebre del male – osserva il presule -. Di fronte al presepe per un attimo si arrestano le paure, i timori, gli odi, si rallenta la sofferenza e si accorciano le distanze. Un naturale senso di riconciliazione e di pace ci investe e ci trasfigura. A noi il compito di renderlo sempre vivo ed attuale”. Per il vescovo, “il Natale è una festa cristiana che ricompone la storia e ristruttura la fragile condizione umana perché ‘è apparsa la grazia di Dio apportatrice di salvezza per tutti gli uomini’”.
Mons. De Luca ricorda: “Sant’Alfonso de Liguori canta il Natale con accenti poetici ma profondamente teologali e cosmici. Nel Natale si accorcia, fino ad eliminarla, la siderale distanza tra cielo e terra… Il Dio Bambino ‘scende dalle stelle e viene in una grotta’… Questa riconciliazione tra l’umano e il divino irradia una luce nuova – ‘Era notte e pareva miez iuorno!’- e instaura un ordine mondiale di pace, di giustizia e di uguaglianza”.
Natale, conclude il presule, “ci consegna insomma una forza straordinaria per rinascere alla vita di figli di Dio attraverso l’incontro con il Dio fatto bambino a ciascuno di noi la risposta a questo infinito amore”.