Messaggio
Desidero che il Natale “sia vissuto da tutti voi come l’evento che ha cambiato la storia. Il prima e dopo Cristo, che noi abbiamo imparato nel formulare la data, non è solo una scelta convenzionale. È l’evento che ormai scandisce il tempo e riempie lo spazio. Il tempo e lo spazio sono pieni della presenza di Dio! Molti diranno: ma era necessario che Dio entrasse nel tempo e nello spazio? Non poteva evitare questa scelta dettando le regole del gioco dall’alto? Lo ha fatto per difendere e promuovere la libertà dell’uomo, di ciascuno di noi. Entrando nel tempo e nello spazio Dio ci conferma che ci vuole bene. Ora spetta a tutti noi rispondere, con libertà e responsabilità. Lui ha fatto e continua a fare la sua parte. Ora siamo noi a dover decidere. Attendere indicazioni dall’alto, o camminare insieme con Lui nel tempo e nello spazio?”. È l’augurio che mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri, ha rivolto ai fedeli della diocesi.
“Carissimi – scrive mons. Leuzzi –, vi auguro di non aver paura di quel Bambino. Viene perché tu sia libero! Viviamo in una società nella quale sono pressanti gli inviti ad obbedire, nascosti in tanti messaggi di liberazione. Cari giovani, voi non avete vissuto l’esperienza del fallimento delle tante speranze del Novecento. Oggi ritornano sotto forma di messaggi ‘social’, dando l’illusione della partecipazione. In realtà il tempo e lo spazio tornano a dominare su ciascuno di noi! Solo quel Bambino, che troveremo nella grotta di Betlemme tra Maria e Giuseppe, ci inserisce nel tempo e nello spazio da protagonisti. Vi auguro di entrare nella grotta e di respirare la gioia di essere amati e non più soli. Quel Bambino è venuto nel tempo e nello spazio 2019 anni fa, verrà alla fine dei tempi ma, soprattutto, vuole venire sempre per condividere con te la gioia di essere protagonista nel tempo e nello spazio”. “Vi ricordo – conclude il vescovo di Teramo-Atri – che la storia ci appartiene e non è in mano a qualcuno. Gesù Bambino è il centro del cosmo e della storia. Accogliamolo con gioia! Faremo davvero festa, non come quella di un semplice – sia pure importante – compleanno, ma dell’inizio di una nuova esperienza di vita. È la vita di chi sa che non è più solo, gettato nel tempo e nello spazio, ma di chi non ha paura del futuro, perché nel tempo e nello spazio c’è quel Bambino che ci sorride nella mangiatoia della grotta di Betlemme”.