Messaggio

Natale: mons. Olivero (Pinerolo), “i credenti escono dalla Chiesa per diventare un regalo per gli uomini e le donne di tutta la terra”

“Quest’anno desidero fare gli auguri di Natale con questo bellissimo disegno creato apposta dall’artista Valeria Tron. Una meraviglia! Immediatamente vediamo una tazzina da caffè. Ci ricorda la quotidianità di casa nostra dove spesso prendiamo un caffè: a colazione, dopo pranzo, quando viene qualcuno a trovarci”. Una tazzina normalissima, che “ricorda affetti, lavoro, fatiche, sogni, contrattempi”. Lo scrive il vescovo di Pinerolo, mons. Derio Olivero, nel suo messaggio per Natale. “Una mano appena accennata – prosegue il vescovo descrivendo il disegno – scende dall’alto e lascia cadere stelle dorate. Dall’alto è scesa una stella, un Sole. Ci è stato donato un Bimbo che è il vero sole. Nella quotidianità è sceso l’Eterno. Così quella tazza diventa la grotta, simbolo di una caverna buia dove è sbocciata la luce, simbolo della morte dove è arrivato un vincitore capace di vita”.
Ricordando i Magi, mons. Olivero evidenzia: “Hanno trovato ciò che indicava la stella, hanno toccato il senso del loro cammino, hanno ricevuto un senso alla loro vita. Ora stanno andando via. Non stanno tornando indietro, ma andando nel mondo a portare un dono grande: la Bella Notizia. Tutti e tre guardano avanti, scrutano il futuro con intensità: sia il più vecchio, dalla barba bianca, che il più giovane, con i capelli neri mossi dal vento”. Ed esclama: “Che bell’augurio: possiamo guardare avanti con fiducia, a qualunque età. Anzi, in quest’epoca complessa e precaria, possiamo fare alleanza fra generazioni per riuscire insieme a guardare avanti con fiducia. Il più giovane ‘esce’ addirittura dal disegno. È proprio questo che auguro ai giovani: di essere capaci di ‘uscire dagli schemi’ per trovare nuove strade”, “mentre noi, adulti, continuiamo a camminare davanti a loro cercando la strada. Il Magio in mezzo, è adulto, cammina davanti, apre il cammino, trasmette fiducia e coraggio all’anziano che rallenta e al giovane che cerca”. Tutti e tre “camminano, perché hanno incontrato una luce, una stella, una Presenza. Hanno incontrato il Signore. La loro forza nasce da quell’incontro. Difatti dalla tazza esce un piccolo filo d’acqua che diventa l’abito dei tre personaggi. Quell’incontro ha generato la loro vera identità: ora sono testimoni di una presenza, testimoni dell’Eterno nel tempo”. E “allora quella tazza diventa la Chiesa che ha accolto la venuta del Salvatore. I Magi sono i credenti che escono dalla Chiesa per diventare un regalo per gli uomini e le donne di tutta la terra. Una Chiesa in uscita, come desidera Papa Francesco. Credenti con gli occhi ripieni della Stella che è sorta a Betlemme e con il cuore capace di donare ‘stelle’ a quelli che incontrano. Capaci di vedere la mano del Padre che continua a seminare ‘polvere di stelle’ ovunque”.