Messaggio

Natale: mons. Trasarti (Fano), “ripensiamo alla nostra condizione di naufraghi”

“Quando tocchiamo il fondo, quando siamo soli e disperati, quando nessuno sembra volerci più e noi stessi abbiamo ragioni per disprezzarci e rammaricarci di noi, ecco che dal profondo del cuore riemerge la nostalgia di un Altro, che possa accoglierci e farci sentire amati, al di là di tutto e nonostante tutto”. Lo ha scritto mons. Armando Trasarti, vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola, nel messaggio di auguri per Natale. “San Bernardo – spiega il vescovo – lavora nell’immaginario del naufragio quando attacca il suo primo sermone per l’Avvento: I poveri figli di Adamo, invece di cercare ciò che è vero e porta a salvezza, si buttano su ciò che è caduco e fuggevole… Sono simili a gente che sta per naufragare… Per essere semplici e venire subito al dunque, ripensiamo alla nostra condizione di naufraghi: ci sentiamo persi, insicuri e abbiamo bisogno di qualcosa che ci faccia uscire da questa paura. Non servirebbe a niente denunciare il rischio di naufragio se non apparisse all’orizzonte l’immagine di un porto dalle acque tranquille (la speranza). Ancora San Bernardo: ‘Nella sua straordinaria bontà il Salvatore e medico delle nostre anime s’abbassò fino a noi, e con il fulgore della sua luce rinvigorì la nostra debole vista. Si rivesti come di una lanterna, cioè di quel corpo glorioso e mondo da ogni macchia che ha ricevuto’”. “L’immagine della lanterna indica il ridursi del fulgore del sole divino nell’opacità e nella povertà di un corpo umano, e anche in questo c’è la pietà di Dio, la sua misericordia per i nostri occhi, che non sopporterebbero di essere abbagliati. In questo periodo dell’anno – conclude mons. Trasarti –, così distraente, abbiamo una immagine forte che può davvero risollevarci per continuare a sperare. È l’immagine di un Padre che non ci lascia mai soli. Un Padre che si fa uomo e condivide la nostra sorte mortale, con una sola distinzione: noi siamo peccatori, Lui no”.