Conferenza stampa di fine anno
Nel corso della conferenza stampa di fine anno, organizzata a Villa Madama dal consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti in collaborazione con l’Associazione della Stampa parlamentare, il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, ha annunciato la separazione del Miur in ministero della Scuola e ministero dell’Università e della ricerca. Contestualmente lo stesso premier ha fatto i nomi dei nuovi ministri: ministra della Scuola sarà Lucia Azzolina, dirigente scolastico, attualmente sottosegretario alla Scuola, e ministro dell’Università sarà Gaetano Manfredi, rettore dell’Università Federico II di Napoli e presidente della Conferenza dei rettori delle Università italiane. Durante la conferenza stampa, Conte ha fatto il punto sulla situazione economica affermando, in merito alla manovra di Bilancio, che “non solo è stata disinnescata l’Iva, ma abbiamo anche iniziato a realizzare alcuni degli impegni sui quali abbiamo chiesto la fiducia del parlamento e dei cittadini. Ora – ha aggiunto – abbiamo davanti a noi una maratona di tre anni, non significa che andremo a passo lento, marceremo spediti, ma questo spazio temporale ci consentirà di programmare senza l’affanno di questi mesi le nostre iniziative di governo. Vogliamo un piano ambizioso riformatore per realizzare quelle misure che il paese attende da anni per migliorare la qualità della vita dei cittadini”. Tra le priorità annunciate lo snellimento della macchina burocratica, velocizzare i processi e mettere mano alla giustizia tributaria. Il premier ha anche riferito del “miglioramento della performance degli sbarchi e dei ricollocati. Da settembre – ha detto – sono 98 i migranti ricollocati, ogni mese. Questo perché l’accordo di Malta ha raggiunto risultati, per la prima volta abbiamo richiesta congiunta dei ricollocamenti. I nostri porti non sono mai stati chiusi – ha poi ribadito – la differenza era di trovare soluzioni automatiche o meno, la differenza era tenerli in mare più giorni o meno giorni”. Chiaro il riferimento alla gestione del precedente ministro dell’Interno, Matteo Salvini.