Messaggio
“Sembra che la pace sia un’utopia, che non trova spazio tra i popoli della terra. Che non trova posto nel cuore dell’uomo di oggi. C’è una malinconica persuasione che una politica di pace non sia possibile; che la guerra sia una sorta di patologia inguaribile sulla pelle dell’umanità. E tuttavia il folclore di Natale lascia immaginare una certa voglia di pace; non manca, infatti, un’interpretazione del Natale come la festa dei buoni sentimenti, in cui affiora timida una qualche nostalgia di un mondo più umano”. Lo ha scritto mons. Cristiano Bodo, vescovo di Saluzzo, in un messaggio di auguri rivolto ai giovani della diocesi. “Per guarire dalla rassegnazione alle infinite violenze che affliggono il mondo e la nostra vita, occorre tornare alla culla della pace – ha sottolineato mons. Bodo –. Nel mistero del presepe si rispecchia la speranza dell’umanità; per questo vi invito ad allestire nelle vostre case un presepe segno del Dio fatto uomo per noi. Il sentiero dell’amore ha un percorso obbligato: dal cuore di Dio, fattosi bimbo, al tuo cuore e alla vita di tutti. Solo un dubbio mi resta: ma chi può far pervenire ai giovani l’invito a fare Natale? Il vescovo sa bene che la strada di un giornale non è quella che raggiunge i giovani. Forse ci vogliono i giovani stessi, che non mancano di fantasia e soprattutto dell’arte di comunicare, sia con sms o su Instagram, sia e soprattutto con un invito personale. Forse ci vogliono i genitori, una nonna, per ricordare al figlio/a o ai nipoti: guarda, il vescovo, quello che ti ha cresimato, ti ha scritto gli auguri… per ricordarti la notizia più bella del mondo; per ricordarti di fare Natale! Di vivere ogni giorno sapendo che Dio ti ama”. “Auguro – ha concluso – a tutti i giovani e a tutte le famiglie un Natale vero, ricco di luce e di pace per far sbocciare la speranza”.