Messaggio
“Nella nostra società, non mancano gesti di bontà, di generosità e di altruismo, ma, purtroppo, sono presenti anche azioni di egoismo, di cattiveria e di violenza. Il Signore Gesù, entrando nella storia umana, ci manifesta la vicinanza, la benevolenza, l’amore di Dio per noi e ci invita alla concordia, alla pace, alla solidarietà, alla fratellanza e alla tenerezza”. Lo afferma l’arcivescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni, mons. Orazio Soricelli, nel suo messaggio alla comunità diocesana per Natale.
Ricordando la lettera apostolica di Papa Francesco, “Admirabile signum”, il presule raccomanda “vivamente che in ogni famiglia si possa realizzare un piccolo presepe, per ricordare il mistero del Natale”. “Nel presepe, troviamo anche il pastore dello stupore, della meraviglia – rammenta l’arcivescovo -. Dallo stupore scaturisca il nostro ‘grazie’ a Dio che ‘non ha voluto lasciarci soli’. Ad ogni Natale noi ci scambiamo gli auguri perché avvertiamo che la nascita di Gesù è anche la nostra nascita, la nascita di Dio nella grotta della nostra povertà”. Quindi, l’invito: “Facciamo in modo che noi cristiani diffondiamo luce con la nostra vita. Le famiglie e le nostre comunità parrocchiali assomiglino veramente a Betlemme. Brilli la stella della testimonianza che racconti la bellezza di una vita abitata e trasformata dalla Presenza e dall’innocenza del Dio Bambino in mezzo a noi. Il Signore Gesù possa cambiare il nostro cuore, affinché noi diventiamo Betlemme ‘casa del pane’ e gustiamo la gioia del Natale con Maria, Giuseppe ed i pastori. Ci doni il coraggio di saper condividere con chi non ha, per fare l’esperienza meravigliosa del dono, per vivere il Natale insieme a Lui!”.
Mons. Soricelli con il suo “paterno e fraterno augurio di sante feste” vuole raggiungere “tutte le persone del nostro territorio, in particolare quelle sole, malate o che vivono momenti di difficoltà economica e familiare”. E conclude: “In questo Natale, siamo vicini alle persone che in questi giorni hanno subito danni e disagi, a causa del maltempo. Il nostro territorio è incantevole, ma anche delicato e fragile!”.