Videomessaggio
“Apriamoci agli altri, così da gustar la gioia piena che il Signore ci ha insegnato”. Questo l’augurio che mons. Giovanni Tani, arcivescovo di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, rivolge alla diocesi marchigiana in un videomessaggio per Natale. “Il mio Buon Natale vuol essere un augurio non per un solito o un altro Natale, ma per un nuovo Natale – spiega -. Anche la liturgia parla di una nuova nascita di Cristo, che ci deve rinnovare. Quindi il Natale deve essere vissuto da noi veramente come un avvicinamento, che ci raggiunge come se fosse la prima volta”. Di fronte al mistero di Dio che si fa uomo in Gesù la mente umana fatica a comprendere. “Non riusciamo con la nostra mente a capire un Dio che si fa uomo, che si assume tutta la nostra umanità – sottolinea mons. Tani -, Dio che senza rinunciare ad essere Dio diventa uomo e non lo fa per finta, ma lo fa nella sostanza fino in fondo. Inizia con la nascita e arriva fino alla morte in croce. Tutto questo per noi, per rinnovare la nostra vita”. Un pensiero l’arcivescovo lo rivolge anche ai pastori, che “dormivano o erano nel dormiveglia della notte, al termine di una giornata faticosa e che avranno sicuramente avuto per la testa ben altri pensieri, che quelli di andare a vedere un bambino”. “In questo modo – prosegue mons. Tani – Dio semplifica il mistero grande, lo rende più vicino, più accessibile: Dio si fa trovare in un bambino”. “Questo – aggiunge – ci deve insegnare una cosa molto importante: per trovare Gesù, per entrare in contatto con la sua novità, abbiamo bisogno di andare incontro all’altro, al più piccolo, al povero. Quindi per gustare la gioia del Natale non basta pensare, riflettere, avere un atteggiamento interiore. Bisogna anche muoversi, andare verso l’altro”. “Se noi viviamo la carità in maniera aperta e generosa – conclude il presule – soprattutto verso chi è più bisognoso di aiuto e di attenzione, sperimentiamo immediatamente che la nostra vita si rinnova. L’andare incontro all’altro rinnova la nostra vita. Tutto questo nella carità concreta ci fa gustare che c’è una novità che nasce dall’amore, quell’amore che Gesù ci insegna venendo sulla terra”.