Chirografo
“170 anni fa il beato Pio IX chiese alla Compagnia di Gesù di fondare ‘La Civiltà Cattolica’”. Lo ricorda Papa Francesco, nel chirografo per l’importante compleanno della rivista che vive, oggi come allora, di un rapporto speciale con il Pontefice. Papa Francesco, per festeggiare l’evento, ha inviato al direttore de “La Civiltà Cattolica” un messaggio scritto di suo pugno, pubblicato sulla copertina del primo fascicolo di gennaio 2020 della rivista, che uscirà sabato 4 gennaio e sarà anticipato in parte in questi giorni, anche sul sito www.laciviltacattolica.it. Il primo fascicolo fu stampato a Napoli il 6 aprile 1850. Sfogliare la raccolta dei 4.069 fascicoli pubblicati fino a oggi significa percorrere la storia contemporanea, entrando nelle sue pieghe e nelle sue ragioni. La Civiltà Cattolica oggi è diventata una “rivista internazionale dei gesuiti” per il suo sguardo ampio, perché dall’aprile 2017 è pubblicata in 5 lingue e perché dal febbraio 2018 il collegio degli scrittori si è allargato grazie a un gruppo di 12 “corrispondenti” da tutto il mondo.
“Vi auguro di essere creativi in Dio esplorando nuove strade, anche grazie al nuovo respiro internazionale che anima la rivista: si sentono salire dalle pagine le voci di tante frontiere che si ascoltano”, osserva il Papa nel messaggio. E aggiunge: “Continuate a vivere la dinamica tra vita e pensiero con occhi che ascoltano, sapendo che la ‘civiltà cattolica’ è quella del buon samaritano”. “Fate discernimento sui linguaggi, combattendo l’odio, la meschinità e il pregiudizio”, l’invito del Pontefice. A “La Civiltà Cattolica”, infine, Papa Francesco chiede: “Soprattutto non accontentatevi di fare proposte di rammendo o di sintesi astratta: accettate invece la sfida delle inquietudini straripanti del tempo presente, nel quale Dio è sempre all’opera”. “In queste parole – si legge in una nota de La Civiltà Cattolica – cogliamo una visione del mondo che non vede un Dio assente, deluso e dunque alieno alla realtà, ma sempre ‘all’opera’. In questo quadro, la sfida è offerta dalle ‘inquietudini del tempo presente’, che Francesco definisce ‘straripanti'”. Francesco, conclude la nota, “chiede a La Civiltà Cattolica di non addomesticare le inquietudini, di dare loro aria, di percepirle e fare discernimento su esse, senza optare per soluzioni facili e prêt-à-porter, capaci di spegnere anche lo Spirito, che invece muove e origina alcune di queste inquietudini”.