Piazza San Pietro
“La famiglia di Nazareth” fu “totalmente disponibile alla volontà di Dio”. Lo ha ricordato, ieri mattina, Papa Francesco, quando si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo apostolico vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini convenuti in piazza San Pietro, in occasione della festa della Santa famiglia di Nazareth. Il termine “santa”, ha spiegato il Pontefice, “inserisce questa famiglia nell’ambito della santità che è dono di Dio ma, al tempo stesso, è libera e responsabile adesione al progetto di Dio”.
“Come non rimanere stupiti, per esempio, dalla docilità di Maria all’azione dello Spirito Santo che le chiede di diventare la madre del Messia?”, si è domandato il Santo Padre, rammentando che “Maria, come ogni giovane donna del suo tempo, stava per concretizzare il suo progetto di vita, cioè sposarsi con Giuseppe”. Ma “quando si rende conto che Dio la chiama ad una missione particolare, non esita a proclamarsi sua ‘serva’. Di Lei Gesù esalterà la grandezza non tanto per il suo ruolo di madre, ma per la sua obbedienza a Dio”. E “quando non comprende pienamente gli eventi che la coinvolgono, Maria nel silenzio medita, riflette e adora l’iniziativa divina. La sua presenza ai piedi della croce consacra questa totale disponibilità”.
Poi, per quanto riguarda Giuseppe, “il Vangelo non ci riporta una sola parola: egli non parla, ma agisce obbedendo. È l’uomo del silenzio, l’uomo dell’obbedienza”. Sotto la guida di Dio, rappresentato dall’Angelo, “Giuseppe allontana la sua famiglia dalle minacce di Erode, e la salva. La Santa Famiglia solidarizza così con tutte le famiglie del mondo obbligate all’esilio, solidarizza con tutti coloro che sono costretti ad abbandonare la propria terra a causa della repressione, della violenza, della guerra”.
Infine, la terza persona della Sacra Famiglia, è Gesù: “Egli è la volontà del Padre”. E ciò “si è manifestato in tanti momenti della sua vita terrena”.