Post sisma
A pochi giorni dal primo anniversario del terremoto di Santo Stefano del 2018, che colpì la provincia di Catania lo scorso anno, il comune di Santa Venerina ha ospitato, oggi, un incontro dal tema “Insieme per ricostruire”. Un corteo silenzioso dal sagrato della chiesa di Santa Venera, ormai chiusa per ingenti danni causati dal sisma, ha aperto l’evento cui hanno partecipato le diocesi di Catania e di Acireale, rappresentate dall’arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina, e dal vicario generale di Acireale, mons. Giovanni Mammino, il commissario per la ricostruzione Salvatore Scalia, i sindaci con i gonfaloni delle città, i parroci, i rappresentanti dei comitati civici e le autorità politiche. “È vero – ha dichiarato mons. Gristina – il terremoto ha portato disagi, ma non ci ha dispersi. Restiamo uniti, bisogna perseverare e non vogliamo arrenderci nella speranza che ognuno di noi possa essere funzionale per una ripresa dalle tante difficoltà”. La Cei e la Caritas italiana, attraverso l’8 per mille, si sono già attivate per mettere in sicurezza alcune chiese importanti per il ruolo pastorale e sociale che svolgono, “ma servono ancora ulteriori risorse aggiuntive da parte dello Stato, non solo per gli edifici di culto ma anche per le abitazioni e le attività produttive”. Dello stesso avviso anche mons. Mammino che ha ricordato come “la prima opera della Chiesa è stata quella dell’ascolto e della condivisione. L’impegno di tutti è aggregare le forze ed evitare le dispersioni. Le case, le chiese e le attività di lavoro sono la base per una pronta ripresa”. Dal rappresentante del comitato dei sindaci, Alfio Russo, primo cittadino di Zafferana, è giunta l’esortazione “a recuperare il senso di comunità, senza divisioni e contrapposizioni, perché questo terremoto definito negativamente silenzioso, in quanto non ci sono state vittime, ha messo in risalto invece che le nostre costruzioni sono antisismiche. Queste sono però inagibili, quindi bisogna tornare presto – ha concluso – nelle nostre case, nelle chiese ed alle attività quotidiane”. Sono seguite alcune testimonianze e l’intervento del commissario per la ricostruzione Scalia, che ha dichiarato: “Il terremoto del 26 dicembre, che ha messo in risalto che la nostra amata terra non è un terra di abusivi, viene prima di ogni pratica”. Un documento finale sottoscritto insieme dalle diocesi di Catania ed Acireale, dai sindaci e dai rappresentanti dei comitati civici sarà consegnato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al governatore della Sicilia Nello Musumeci. Nel testo si mettono in risalto le richieste della gente, prime fra tutte “una rapida ed adeguata ricostruzione”.