Vespri
”Il Figlio mandato dal Padre ha posto la sua tenda a Betlemme di Efrata, ‘così piccola per essere tra i villaggi di Giuda’; è vissuto a Nazareth, cittadina mai citata nella Scrittura se non per dire: ‘da Nazareth può venire qualcosa di buono?’, ed è morto scartato dalla grande città, da Gerusalemme, crocifisso fuori delle sue mura”. Lo ha ricordato il Papa, che nell’omelia dei vespri che precedono il tradizionale “Te Deum” di fine anno, nella basilica di San Pietro, ha spiegato: “La decisione di Dio è chiara: per rivelare il suo amore sceglie la città piccola e la città disprezzata, e quando raggiunge Gerusalemme si unisce al popolo dei peccatori e degli scartati”. “Nessuno degli abitanti della città si rende conto che il Figlio di Dio fatto uomo sta camminando per le sue strade, probabilmente neppure i suoi discepoli, i quali comprenderanno pienamente solo con la risurrezione il Mistero presente in Gesù”, ha commentato Francesco: “Le parole e i segni di salvezza che compie nella città suscitano stupore e un entusiasmo momentaneo, ma non sono accolti nel loro pieno significato: di lì a breve non saranno più ricordati, quando il governatore romano chiederà: ‘Volete libero Gesù o Barabba?’. Fuori della città Gesù verrà crocifisso, in alto sul Golgota, per essere condannato dallo sguardo di tutti gli abitanti e deriso dai loro commenti sarcastici. Ma da lì, dalla croce nuovo albero di vita, la potenza di Dio attirerà tutti a sé. E anche la Madre di Dio, che sotto la croce è l’Addolorata, sta per estendere a tutti gli uomini la sua maternità”.