Padre Nostro
“L’atteggiamento più pericoloso di ogni vita cristiana è l’orgoglio”. Ne è sicuro il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi si è soffermato sulla seconda invocazione della seconda parte del Padre Nostro: “Rimetti a noi i nostri debiti”. “La giornata non è tanto bella, ma buongiorno lo stesso!”, ha esordito Francesco a braccio riferendosi alla giornata di pioggia sulla Capitale. “La gente che si sente perfetta, la gente che critica gli altri è gente orgogliosa”, ha detto ancora sempre fuori testo Francesco: “Nessuno di noi è perfetto, nessuno”. “Come abbiamo bisogno del pane, così abbiamo bisogno del perdono”, ha spiegato: “E questo ogni giorno”. “Il cristiano che prega chiede anzitutto a Dio che vengano rimessi i suoi debiti, cioè i suoi peccati, le cose brutte che fa”, le parole riferite alla parte del Padre Nostro commentata oggi, davanti a 14mila fedeli: “Questa è la prima verità di ogni preghiera: fossimo anche persone perfette, fossimo anche dei santi cristallini che non deflettono mai da una vita di bene, restiamo sempre dei figli che al Padre devono tutto”. L’orgoglio, invece, ha fatto notare il Papa, “è l’atteggiamento di chi si pone davanti a Dio pensando di avere sempre i conti in ordine con Lui: l’orgoglioso crede che ha tutto al suo posto. Come quel fariseo della parabola, che nel tempio pensa di pregare ma in realtà loda sé stesso davanti a Dio: ‘Ti ringrazio, Signore, perché io non sono come gli altri'”. “Al contrario il pubblicano, un peccatore disprezzato da tutti, si ferma sulla soglia del tempio, non si sente degno di entrare, e si affida alla misericordia di Dio”, ha osservato Francesco: “E Gesù commenta: ‘Questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato’, cioè perdonato, salvato. Perché? Perché non era orgoglioso, riconosceva i suoi limiti”.