Vita pastorale

Prostituzione: suor Bonetti (Slaves no more), “il danno di questa schiavitù è enorme, forte denuncia e lotta contro la criminalità organizzata”

“La presenza di giovani africane/nigeriane, destinate a rispondere alla richiesta di sesso a pagamento sulle nostre strade, è sintomo di grande povertà sia di risorse per una sussistenza umana dignitosa, sia di educazione e opportunità di lavoro nei Paesi d’origine”. Lo scrive suor Eugenia Bonetti dell’associazione Slaves no more, che ha scritto le meditazioni per la Via Crucis con il Papa di oggi al Colosseo, nel numero di maggio di “Vita Pastorale”, anticipato al Sir. Citando i recenti dati dall’Organizzazione internazionale delle migrazioni, la religiosa spiega che “in Italia, negli ultimi anni, il numero delle giovanissime nigeriane, costrette alla prostituzione, ha raggiunto quota 15.600”. “Moltissime sono minorenni, la maggior parte analfabete, facilmente ricattabili. Cambiano i volti, i nomi, le circostanze – aggiunge la religiosa -, ma la realtà di violenza sulle donne deboli e indifese è la stessa. Tutti le possono usare, visto che in Italia la prostituzione non è considerata reato, come lo è in diversi Paesi del Nord Europa”. La constatazione di suor Bonetti è che “le ‘prostitute’ sono l’ennesimo esempio della ingiusta discriminazione imposta alle donne dalla nostra società”. Il suo pensiero è rivolto alle “coppie di sposi e altrettante famiglie distrutte da questa realtà, soprattutto quando il cliente si invaghisce di una di queste giovani”. “Come la catena dello schiavo era formata da molti anelli, così è la catena di queste nuove schiave del XXI secolo. Gli anelli hanno dei nomi e sono quelli delle vittime e della loro povertà, degli sfruttatori con i loro ingenti guadagni, dei clienti con le loro frustrazioni, della società con la sua opulenza e carenza di valori, dei governi con i loro sistemi di corruzione e di connivenze, della Chiesa formata da cristiani, noi compresi, con il nostro silenzio e la nostra indifferenza”. Infine, la consapevolezza che “il danno di questa nuova e terribile forma di schiavitù è enorme”. “Richiede una forte denuncia e lotta contro la criminalità organizzata”.