Discorso

Papa Francesco: a diocesi di Roma, “Beatitudini meritano il Nobel dello squilibrio; no al funzionalismo, al clericalismo e al gattopardismo“

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Il Vangelo è una dottrina squilibrata. Le Beatitudini meritano il premio Nobel dello squilibrio”. Lo ha ricordato Papa Francesco che, incontrando la diocesi di Roma, ha messo in guardia “dall’illusione dell’equilibrio” e della tentazione di voler “sistemare la diocesi, mettendo tutto a posto”. “Non bisogna cadere nel clericalismo, che è un bell’equilibrio, né nel funzionalismo che è una nuova colonizzazione ideologica che cerca di convincerci che il Vangelo è una dottrina, una saggezza e non un annuncio”, ha ammonito Francesco per il quale “non possiamo fare qualcosa di buono e di evangelico se abbiamo paura dello squilibrio”. Ecco allora che bisogna fare attenzione al “gattopardismo, cioè al voler cambiare tutto per non cambiare niente”. Le Beatitudini “sono il nostro piatto forte, ma dobbiamo imparare ancora e cercare di offrire ai concittadini il pasto che li farà crescere”, ha scandito Bergoglio che, così come aveva fatto a Firenze al Convegno ecclesiale, ha invitato la Chiesa di Roma a “riprendere l’Evangelii Gaudium e a ritornare sul percorso di trasformazione missionaria che propone”. La Evangelii Guadium è “il piano della diocesi di Roma”, ha ribadito il Pontefice che ha concluso l’incontro affidando due compiti alla comunità cristiana romana: il primo è “esercitare uno sguardo contemplativo sulla vita delle persone che abitano la città, cercando in ogni parrocchia di comprendere come vive la gente, cosa sente, cosa pensa, raccogliendo storie di vita significative, facendo parlare i vecchi per avere odore delle radici e andare avanti radicati e non gassosi”. Il secondo, ha concluso, è “esercitare uno sguardo contemplativo sulle nuove culture che si generano in città”.