Apertura inchiesta beatificazione
“Il matrimonio cristiano e la vita familiare vengono compresi in tutta la loro bellezza attrattiva, se sono ancorati all’amore di Dio che ci ha creato a sua immagine, così che noi potessimo dargli gloria come icone del suo amore e della sua santità nel mondo”. Parafrasando le parole di Papa Francesco, il cardinale vicario Angelo De Donatis ha dato inizio oggi a Roma al processo di beatificazione dei coniugi Aldo Michisanti ed Enrichetta Onorante “fedeli laici che hanno vissuto la genuinità evangelica della loro vocazione nell’umile e gioiosa santità del quotidiano, nell’amore a Dio, alla famiglia e nel servizio al prossimo”. Aldo caratterizzato sin dalla sua giovane età da un’intensa vita interiore e da un comportamento orientato all’abbandono in Dio, alla lettura della presenza della sua bontà anche nelle sventure. Enrichetta invece, dopo l’abbandono da parte del papà della famiglia, inizia molto presto la sua ricerca di senso della vita. In seguito alla guarigione di una malattia congenita al cuore, la piccola vive ogni istante della sua vita come regalo ricevuto. I due si incontreranno nell’agosto del 1965, e nonostante le resistenze della famiglia di Aldo, decideranno di sposarsi. La loro vita spirituale trova nutrimento all’interno del Movimento dei Focolari. Nel marzo 1997 Aldo muore per un malore e da quel momento Enrichetta spenderà la sua vita nel servizio alla Cei per gli interventi caritativi per il terzo mondo. “Hanno edificato chiunque incontrassero nel loro cammino – ha sottolineato De Donatis – ed avviando l’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità di Enrica e Aldo, poniamo l’attenzione su un concetto: la santità come cammino comunitario da fare a due a due”.