Cooperazione internazionale
(Bruxelles) La Commissione europea ha approvato oggi l’erogazione di un prestito di 100 milioni di euro alla Giordania. Con questo esborso, l’Ue ha fornito alla Giordania 380 milioni di euro in fondi di assistenza macrofinanziaria dal 2013. L’attuale programma “ha aiutato la Giordania a coprire le sue esigenze di finanziamento e ha sostenuto l’attuazione del suo programma di riforme strutturali”. Pierre Moscovici, commissario responsabile per gli affari economici e finanziari, aggiunge: “La Giordania è stata profondamente colpita dagli eventi in Siria dalla crisi iniziata nel 2011. L’esborso di oggi dimostra l’impegno dell’Unione a continuare a fornire sostegno politico e finanziario alla Giordania in questi tempi difficili: è un segnale importante e incoraggiante che la Giordania intensifichi i suoi sforzi per realizzare riforme economiche in stretta cooperazione con la comunità internazionale”. La Commissione ha inoltre stanziato un prestito di 150 milioni di euro alla Tunisia. Si tratta della seconda di tre rate nel secondo programma di assistenza macrofinanziaria al Paese nordafricano. Con il versamento effettuato oggi, l’Ue fornisce 550 milioni di euro di fondi alla Tunisia dal 2015.
L’Ue ha inoltre mobilitato oltre 18 milioni di euro per la Repubblica centrafricana. “Mentre molte persone continuano a soffrire nella Repubblica Centrafricana, l’Unione europea rimane solidale con le popolazioni bisognose e annuncia un aiuto umanitario di 18,85 milioni di euro per il 2019. Il commissario Christos Stylianides, responsabile per gli aiuti umanitari, spiega: “Per l’Ue la situazione umanitaria in Centrafrica non è una crisi dimenticata Continueremo a fornire assistenza per fornire assistenza salva-vita a coloro che ne hanno bisogno, ma restiamo preoccupati per gli atti di violenza contro i civili e gli operatori umanitari nella Repubblica Centrafricana. Le persone innocenti e gli operatori umanitari non dovrebbero essere un obiettivo”. I finanziamenti nella Repubblica Centrafricana intendono “aiutare le persone colpite dal conflitto, prevenire la violenza e fornire assistenza medica, psicosociale e legale alle vittime di violenze, affrontare la crisi alimentare e nutrizionale e sostenere la fornitura di assistenza nelle aree in cui infrastrutture inadeguate e combattimenti in corso rendono difficile l’accesso agli operatori umanitari”.