Indipendenza dei giudici

Ue: Corte di giustizia boccia la riforma polacca della magistratura. Commissione, necessario garantire lo stato di diritto

(Bruxelles) “La Commissione europea prende atto della sentenza della Corte di giustizia dell’Ue, che conferma la posizione della Commissione”. Non poteva mancare, a stretto giro di posta, la reazione dell’esecutivo comunitario a seguito della sentenza dei giudici europei che dà ragione alla Commissione stessa. La Corte di giustizia ha infatti stabilito che la legge polacca sulla Corte suprema, che riduce l’età pensionabile dei giudici della Corte suprema, è “contraria al diritto dell’Unione” e viola il principio dell’irremovibilità dei giudici e quindi quello dell’indipendenza della magistratura. “Questa è una sentenza importante a sostegno dell’indipendenza della magistratura in Polonia e oltre”, ribadisce la Commissione. “È anche un gradito chiarimento dei principi di irremovibilità e indipendenza dei giudici, che sono elementi essenziali di una tutela giudiziaria efficace nell’Unione europea. La sentenza chiarisce anche che, sebbene l’organizzazione della giustizia negli Stati membri rientri nell’ambito delle competenze nazionali, nell’esercizio di tale competenza gli Stati membri sono tenuti a rispettare gli obblighi previsti dal diritto dell’Unione. Ogni tribunale nazionale è anche un tribunale europeo quando applica il diritto dell’Ue. Gli Stati membri devono quindi garantire un’efficace tutela giurisdizionale per le persone nei settori disciplinati dal diritto dell’Unione”.
La Commissione afferma che analizzerà “attentamente la sentenza” e “la prenderà in considerazione nella prossima comunicazione della Commissione sullo stato di diritto”. La Commissione “è pronta a sostenere il governo polacco nell’applicazione della presente sentenza e a proseguire le discussioni sulla risoluzione di tutte le altre questioni in sospeso relative allo stato di diritto in Polonia nell’ambito della procedura in corso dell’articolo 7” del Trattato Ue. “Lo Stato di diritto è un pilastro base della nostra Unione e, in quanto custode dei trattati, la Commissione europea farà sempre tutto il necessario per confermarla”.