Arte e fede

Diocesi: Monreale, presentata la mostra sul duomo. Mons. Pennisi, “nella bellezza dell’architettura e dei mosaici è incisa la fede dei nostri padri”

“Nella bellezza dell’architettura e dei mosaici è incisa la fede dei nostri padri espressa dallo sguardo, il fervore della loro vita cristiana, la storia di santità della nostra Chiesa”. Lo ha detto questa sera mons. Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale, in occasione della presentazione della mostra “Si aprì una porta nel cielo: la cattedrale di Monreale” che sarà allestita alla fiera di Rimini in occasione della 40ª edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli. “Come arcivescovo di Monreale – ha spiegato mons. Pennisi –, sono custode, insieme alla mia comunità diocesana, della cattedrale di pietra, di oro e di luce che l’ultimo sovrano normanno, Guglielmo II, detto il Buono, ha edificato, nel XII secolo, come reggia di Cristo e mausoleo dinastico, assieme all’imponente complesso monastico affidato ai benedettini”. “Lo sguardo di chi entra nel duomo – ha aggiunto – è anzitutto colpito dalle proporzioni armoniose della struttura, ma poi è inevitabile che egli percepisca dentro le forme e nel luccichío degli ori, dei colori qualcosa di nuovo e di antico insieme, un desiderio di trascendenza che raggiunge lo spirito e lo avvolge nel suo stesso moto”. Mons. Pennisi ha sottolineato come “l’atmosfera migliore per apprezzare la mistica bellezza del duomo di Monreale è quella della liturgia cristiana, che rende vivo il tempio impedendogli di essere solo un monumento, cioè una conchiglia mirabile ma vuota, perché mancante della perla preziosa”. “La cattedrale monrealese – ha aggiunto l’arcivescovo – è espressione dell’interdipendenza culturale che il bacino del mediterraneo, culla delle tre grandi religioni monoteistiche, ha saputo creare. Con la sua presenza il duomo racconta di una grande simbiosi tra il mondo cristiano occidentale e quello orientale ed è espressione significativa della cristianità che respira a due polmoni. Questa chiesa siculo-normanna è oggi una grande ‘biblioteca’, un ‘atlante’ di fede e di arte”.