Accoglienza

Open Arms: Negro (Fcei), “situazione si sblocchi e le persone a bordo possano al più presto trovare un porto sicuro”

“Ribadiamo il nostro appello che è un appello al governo italiano ma anche fortemente all’Europa perché questa situazione si sblocchi e perché le persone a bordo possano al più presto trovare un porto sicuro”. Sono le parole di Luca Negro, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei), dopo che a bordo dell’imbarcazione spagnola Open Arms si è resa necessaria l’evacuazione urgente di 13 persone per motivi medici. La Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e la ong spagnola Open Arms hanno sottoscritto il 24 maggio scorso un accordo di partenariato per le missioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo. È di alcuni giorni fa, l’appello che Fcei e Tavola Valdese hanno rivolto al presidente del Parlamento europeo David Sassoli ribadendo la disponibilità a farsi carico nelle loro strutture dell’accoglienza di queste persone in attesa. “Da un punto di vista rigorosamente cristiano – afferma Negro – noi siamo chiamati ad accogliere. Di fronte ai discorsi di chiusura che terminano con un appello a Maria, noi ricordiamo che Maria è colei che ha accolto e ha detto di sì all’angelo che le annunziava la nascita di un figlio. È inutile appellarsi strumentalmente a Maria perché Maria è il simbolo dell’accoglienza”. “Non so se si tratti di un puntiglio o di una ossessione come l’ha definita Conte nella sua lettera a Salvini”, conclude Negro. “Io ho l’impressione che ci si irrigidisce per puro calcolo politico perché si pensa che mantenendo il punto salgono le azioni politiche ma sulla vita delle persone non si può giocare”.