Condivisione
“L’ipocrisia è il peggior nemico di questa comunità cristiana, dell’amore cristiano: quel far finta di volersi bene, ma cercare soltanto il proprio interesse”. Ne è convinto il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi, sulla scorta degli Atti degli Apostoli, ha spiegato che “venire meno alla sincerità della condivisione significa coltivare l’ipocrisia, allontanarsi dalla verità, diventare egoisti, spegnere il fuoco della comunione e destinarsi al gelo della morte interiore”. “Chi si comporta così transita nella Chiesa come un turista”, il monito: “Ci sono tanti turisti nella Chiesa, che sono sempre di passaggio ma mai entrano nella Chiesa: è il turismo spirituale che fa credere loro che sono cristiani, ma sono soltanto turisti di catacombe”. “Una vita impostata solo sul trarre profitto e vantaggio dalle situazioni a scapito degli altri, provoca inevitabilmente la morte interiore”, ha affermato Francesco. “Quante persone si dicono vicino alla Chiesa, ai preti, ai vescovi, e soltanto cercano il proprio interesse”, la denuncia: “Queste sono le ipocrisie che rovinano la Chiesa”. “Un esempio concreto di condivisione e comunione dei beni ci giunge dalla testimonianza di Barnaba”, l’esempio scelto dagli Atti degli Apostoli: “egli possiede un campo e lo vende per consegnare il ricavato agli Apostoli . Ma accanto al suo esempio positivo ne appare un altro tristemente negativo: Anania e sua moglie Saffira, venduto un terreno, decidono di consegnare solo una parte agli Apostoli e di trattenere l’altra per loro stessi. Questo imbroglio interrompe la catena della condivisione gratuita, serena e disinteressata e le conseguenze sono tragiche, fatali. L’apostolo Pietro smaschera la scorrettezza di Anania e la sua frode e gli dice: ‘Perché Satana ti ha riempito il cuore, cosicché hai mentito allo Spirito Santo e hai trattenuto una parte del ricavato del campo? Non hai mentito agli uomini, ma a Dio’. Potremmo dire che Anania ha mentito a Dio per via di una coscienza isolata, ipocrita, per via cioè di un’appartenenza ecclesiale ‘negoziata’, parziale, opportunista”.