Giovani

Terra Santa: Ramallah, festeggiati i 55 anni del gruppo di pastorale giovanile “Yjhp”

Ramallah, il festival giovanile del Yjhp

Si è svolto dal 6 al 9 settembre, presso la parrocchia latina di Ramallah, il festival dell’“Ibn-El-Balad” organizzato dal gruppo della pastorale giovanile “Youth of Jesus Homeland – Palestine” (Yjhp) diretto dal padre Bashar Fawadhleh. L’evento, nato sotto l’auspicio del primo ministro palestinese Mohammad Shtayyeh e dell’Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa (Aocts), ha festeggiato i 55 anni della gioventù della Terra Santa e per l’occasione ha lanciato il nuovo logo della Yjhp. Durante il festival, riferisce il Patriarcato latino di Gerusalemme, è stata presentata “la storia del ‘figlio del Paese” (letteralmente Ibn-El-Balad), con chiaro riferimento a Cristo. La storia di Gesù è stata esposta nella mostra biblica che ripercorre la storia della Bibbia fino al Nuovo Testamento attraverso pannelli multimediali forniti di strumentazione audiovisiva, illustrazioni, mappe e didascalie. Il festival, cui hanno partecipato circa 2000 persone, è stato aperto dai diversi gruppi scout provenienti da tutta la Cisgiordania, le cui bande musicali hanno sfilato esibendosi in motivi più o meno tradizionali. È seguita l’inaugurazione dell’area espositiva interna ai locali parrocchiali riguardante la mostra biblica e l’adiacente area riservata alla libreria di testi sacri. Tra i presenti al festival il patriarca emerito Michel Sabbah, accompagnato da mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, vicario patriarcale per Gerusalemme e Palestina. Hanno assistito all’evento anche l’arcivescovo greco-ortodosso p. Atallah Hanna, il sindaco di Ramallah, Moussa Hadid, e Stephan Salameh, consigliere del primo ministro ed ex studente del seminario patriarcale di Beit Jala. Tra gli appuntamenti del festival anche una “cena biblica”, il cui menù era composto di pietanze citate nella Bibbia e nella quale ogni tavolo era intitolato ad un luogo o un personaggio delle Sacre Scritture. La cena, in cui si sono contati circa 180 commensali, ha avuto l’accompagnamento musicale della corale dei pastori di Beit Sahour, guidata da George Salsaa.