Messaggio
“Andare oltre le distinzioni straniero/italiano, uomo/donna, ci permette di andare alla radice della questione, e cioè alla paura di incontrare l’altro, tipica della nostra società, dove ‘globalizzazione dell’indifferenza’, individualismo e mentalità utilitaristica, fanno di ogni persona un estraneo, uno straniero”. Lo afferma la Caritas diocesana di Termoli-Larino in un messaggio diffuso in occasione della 105ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che si celebra domani.
“Papa Francesco – viene spiegato – ha scelto il tema ‘Non si tratta solo di migranti’ per mostrarci i nostri punti deboli e assicurarci che nessuno rimanga escluso dalla società, che sia un cittadino residente da molto tempo, o un nuovo arrivato”. L’affermazione del Santo Padre “Non si tratta solo di migranti: si tratta di mettere gli ultimi al primo posto”, secondo la Caritas diocesana “da sola potrebbe bastare a spiegare il senso della giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2019. Forse a guardar bene non dovremmo chiamarla giornata del migrante, ma giornata dell’umanità, poiché essa riguarda intrinsecamente ognuno di noi”.
“Ed è proprio in un ottica di contrasto a questa mentalità imperante – si precisa nel messaggio – che la nostra Diocesi, per tramite della sua Caritas, si adopera per promuovere e sostenere attività, servizi e progetti che vedono come destinatari tutte quelle persone, che a prescindere dalla nazionalità, dal colore della pelle, dalla religione stanno attraversando un momento della loro vita caratterizzato da esclusione ed emarginazione che nella società della ‘cultura dello scarto’, trasforma ognuno di loro in un invisibile, un estraneo, uno straniero”.
“È per questo che la Giornata del migrante e del rifugiato”, sostiene la Caritas diocesana, “deve durare tutto l’anno, 365 giorni, fino a quando avremo la forza di ascoltare gli inascoltati e di dare voce a chi non ha voce”.