Solidarietà

Giornata mondale dei poveri. La banda “Bartolo Longo” di Pompei suona durante il pranzo nell’Aula Paolo VI

“Per noi oggi è un evento straordinario, lo porteremo nel cuore. Quest’invito che il Santo Padre ci ha fatto, tramite il nostro arcivescovo, mons. Tommaso Caputo, ci riempie di gioia”. Lo dice fratel Filippo Rizzo, direttore della banda musicale “Bartolo Longo” di Pompei chiamata ieri a suonare in Vaticano, in occasione del pranzo del Papa con i poveri, nella Giornata mondiale a loro dedicata. “La nostra banda è il fiore all’occhiello del santuario e stare qui con una cinquantina di ragazzi, che suonano e fanno festa insieme al Papa per i poveri, per coloro che soffrono o che vivono nell’abbandono, è una grande gioia”, aggiunge. Il direttore della banda spiega anche che “noi veniamo da realtà difficili”: “Ai nostri ragazzi, 150, il Santuario di Pompei offre gratuitamente dalla mattina alla sera il pranzo, lo studio e li segue nelle varie attività, come la musica”. “Siamo qui oggi (ieri, ndr) per testimoniare il nostro affetto e la nostra vicinanza al Santo Padre”, aggiunge. Uno dei musicisti della banda, Giuseppe Corcione, racconta la sua partecipazione, da vent’anni. “Non ho studiato al conservatorio ma ho imparato a suonare grazie alla banda che mi ha offerto uno strumento e mi permette di guadagnarci qualcosa”. Tra i brani suonati per il Papa e per i poveri, anche quelli napoletani: “’O Sole mio”, “Funiculì funiculà”. “La musica è l’arte educativa per eccellenza – aggiunge fratel Rizzo -. Attraverso la musica il bambino si ritrova, venendo da un ambiente difficile con la musica riesce ad attutire ciò che vive di negativo. Può essere una chance per la vita e un’opportunità di lavoro”.