“Io vengo dalla Nigeria, nel ’97 sono arrivata qui, in Italia. Qualcuno mi ha ingannato. Mi hanno detto che avrei lavorato in un ristorante. Quando sono arrivata è cominciato il mio incubo. Mi hanno portato sulla strada”. Lo racconta una donna nigeriana vittima della tratta in una video-intervista al Sir, in occasione della Giornata mondiale contro la tratta, che ricorre oggi. “Io non ho voluto prostituirmi e mi hanno picchiato. Alla fine ho accettato un po’ fino a quando non ho conosciuto una ragazza che mi ha fatto scappare dalle mani dei trafficanti – ricorda -. Poi, ho conosciuto una suora che mi ha aiutato tanto e sono stata nella comunità San Giuseppe, a Catania. Con la mia esperienza ho aiutato la comunità”. Affermando che “la gente va via dalla Nigeria per povertà”, la donna ha affermato che “le famiglie lasciano andare le figlie dalla Nigeria per farsi aiutare, mandare soldi”. “Avevo 19 anni quando sono arrivata in Italia, avevo un diploma in biologia e chimica nel mio Paese, però qua non vale niente. Adesso sono sposata con un ragazzo italiano, ho tre figli, ho comprato casa”.