Cinema
Nel giorno del 50° anniversario di sacerdozio di Papa Francesco, è stato presentato in mattinata nella Filmoteca vaticana il docufilm “Il nostro Papa” di Tiziana Lupi e Marco Spagnoli. Il protagonista è Iago Garcia che, vestiti i panni di un attore chiamato ad interpretare la parte di Jorge Maria Bergoglio in un film, per tutto la durata della pellicola sarà alla ricerca delle informazioni utili per potersi meglio immedesimare nel ruolo. Il viaggio inizia proprio da Genova, da dove i nonni di Papa Francesco partirono per emigrare in Argentina. “Un Papa che sta prendendo per la mano dei problemi fondamentali per la nostra società”, le parole dell’attore Garcia che non ha nascosto la commozione avuta nell’avvicinarsi alla figura di Bergoglio: “Più che un personaggio c’è una persona, una persona con tutta una coerenza interna che si porta da quando ha preso la vocazione”. Alla presentazione è intervenuto anche Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, che ha sottolineato l’importanza del cinema per raccontare storie e capirle: “Sono felice di questo lavoro perché ci consente di riannodare il filo della memoria e riannodarlo nel linguaggio del nostro tempo”.
“Abbiamo fatto un film che non era convenzionale”, ha affermato Mario Rossini, produttore di Red Film, intervenuto prima della regista Tiziana Lupi che ha voluto raccontare la sua amicizia con Papa Francesco, iniziata dopo la pubblicazione di un libro a lui dedicato e proseguita nel tempo, resistendo anche ad una mancata partecipazione ad un appuntamento fissato: “Quando siamo arrivati ci hanno detto che il Papa il giorno prima ci aveva aspettato per tutto il pomeriggio”, le parole della giornalista Lupi che ha raccontato in questo modo il malinteso occorso per una data sbagliata, scherzando anche sulla paura di non poter più scrivere libri su Bergoglio, vergognandosi anche solo di passare davanti al Vaticano. “Invece il Papa dopo 5 minuti mi ha fatto chiamare dal segretario e mi ha detto di aspettare un attimo. E poi ci ha ricevuto”.
Anche il Sir entra in piccola parte nella produzione di questo docufilm, visto che per la locandina ufficiale è stata scelta una fotografia di Marco Calvarese, uno scatto di Bergoglio di spalle.