Incidente
“La Chiesa tutta di Teramo-Atri si stringe alla famiglia di Mohamed e rinnova l’impegno a non abbandonare il percorso formativo dei ragazzi”. Queste le prime parole al Sir di mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri, profondamente toccato dalla notizia della morte del 14enne marocchino Mohamed, trovato senza vita questa mattina nel tratto di mare Adriatico davanti a Giulianova, dopo che si erano perse le sue tracce lunedì scorso mentre faceva il bagno.
“La Caritas era molto vicina al ragazzo ed alla madre, ma dobbiamo fare molto di più, anche nelle parrocchie, perché i ragazzi non si sentano mai soli”, prosegue il vescovo Leuzzi che prende spunto da questa disgrazia per sottolineare come “ai giovani di oggi manca una progettualità di vita e ce lo chiedono ogni giorno, anche se ci sembrano disinteressati, ma in realtà è il loro modo di chiedere attenzione”.
Colpiti personalmente anche responsabili e operatori della Caritas di Teramo-Atri che non nascondono commozione e dolore di fronte a questa tragica notizia. “Quella di Mohamed è una vita stroncata con i suoi sogni, le sue speranze e, non nascondiamolo, anche con le sue problematiche, ma comunque una vita che guardava al futuro”, afferma il direttore don Igor Di Diomede che evidenzia il paradosso di questo incidente che ha tolto la vita ad un ragazzo arrivato dal Marocco, senza salire su un barcone per uno dei viaggi della speranza per colpa dei quali molti muoiono in mare.
Una disgrazia che, per quanto riguarda in special modo la realtà dei migranti, evidenzia anche la difficoltà dei genitori di poter restare dietro ai propri figli quanto vorrebbero, perché sempre impegnati a dividersi tra i vari lavori, spesso modesti, per poter dare da vivere alla propria famiglia.
“Pranzava con noi e faceva i compiti con gli operatori del doposcuola”, le parole di don Di Diomede che non nasconde il dolore per questa morte che li tocca direttamente, “non viviamo solo la sofferenza di una madre per la perdita del figlio ma anche una sofferenza personale”.
Mohamed era di religione islamica, quindi non sono previsti funerali cattolici, ma la Caritas fa sapere che data la vicinanza umana e affettiva alla famiglia, sarà comunque presente alla funzione che si organizzerà.